INTERVISTA PER AGER OLIVA:

come salvare un ulivo in Toscana

Stefano Ruello

Stefano Ruello

Associato Area Comunicazione

Sara Verdecchia

Sara Verdecchia

Associato Area Comunicazione

In qualità di Junior Enterprise formata da poco tempo, siamo molto affascinati dalle startup che come noi sono guidate da giovani con un obiettivo. Poco tempo fa ci siamo imbattuti in Ager Oliva, una piccola realtà proprio di questo genere che in meno di un anno è riuscita a salvare già centinaia di ulivi toscani.

Siamo stati colpiti proprio dall’innovazione che sta dietro la loro azienda e abbiamo quindi deciso di contattarli per comprendere al meglio la loro esperienza, per conoscere il punto di vista di giovani imprenditori con una mission inusuale: risollevare interi uliveti abbandonati in Toscana e continuare ad accudirli negli anni a venire, grazie al contributo di chi sostiene a distanza i singoli ulivi. Uno degli scopi principali di Ager Oliva è proprio quello di recuperare territorio e paesaggio toscano, contribuire a creare posti di lavoro nel settore agricolo, nonché rendere nuovamente produttivi gli uliveti.

Nel momento dell’adozione la startup provvederà ad inviare il certificato di adozione con il proprio nome, la posizione e la foto dell’ulivo adottato. Durante l’anno il sostenitore riceverà costanti aggiornamenti video sulle lavorazioni che vengono effettuate in campo, inoltre potrà ricevere 2 litri d’olio di oliva all’anno.

Nella nostra intervista a Tommaso Dami, ideatore della startup, abbiamo voluto indagare sul rapporto fra l’azienda e il mondo dei social, soprattutto sul fatto che essa sia una realtà alimentata da giovani menti.

  • In quanto giovani, avete dovuto affrontare delle sfide strettamente legate alla vostra età? (Persone che non hanno creduto in voi o che credevano foste poco affidabili?)
    • Una sfida riscontrata nella fase iniziale di vita del progetto è stata quella di convincere i proprietari che avremmo risistemato l’uliveto abbandonato con le adozioni a distanza (sistema nuovo, non convalidato nel mercato di massa). Ad oggi ampiamente vinta.
  • Vi siete trovati ad affrontare delle difficoltà che non avevate previsto? Se si, qual è stato il vostro approccio?
    • Affrontiamo tutte le eventuali difficoltà con risolutezza, esecuzione e diplomazia quando serve.
  • Come mai avete scelto gli ulivi? Avete intenzione di includere altre tipologie di alberi in futuro?
    • Abbiamo scelto gli ulivi per la mia passione per l’olivicoltura ed il reale problema che si andava manifestando nel settore: l’abbandono degli ulivi in collina. No, non includeremo altri tipi di alberi in futuro.

  • Perché vi siete approcciati al mondo dei social e in quale misura vi ha aiutato?
    • Premessa: i social network hanno democratizzato la crescita delle aziende, anche le più piccole con piccoli budget a disposizione. Risposta: Attraverso questo canale abbiamo potuto testare la nostra idea coinvolgendo influencer sensibili alla tematica e facendo pubblicità a pagamento geo targetizzata con un piccolissimo budget. In una settimana abbiamo avuto 12 adozioni a distanza tramite Instagram, con una piattaforma che era ancora quella provvisoria. Questo test ci ha permesso di convalidare l’idea e dare vita al progetto Ager Oliva.
  • La creazione di Ager Oliva era un’idea che  avevate già in mente da tempo, oppure è stata frutto di un “lampo di genio”?
    • L’idea di poterli fare adottare a distanza mi è venuta in mente 6 anni fa ed è rimasta nel cassetto fino a Settembre 2020 quando ho deciso di iniziare a formare il team e dare inizio a questo progetto.

      Dopo questo breve interscambio con Ager Oliva, siamo certi che la loro storia sarà fonte di ispirazione per molti di noi, e che funga da esempio per coltivare la costanza e la passione necessarie per costruire un Business vincente

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